In un mio precedente articolo sulla salute del colon ho parlato del ruolo del colon e della flora batterica che vi abita. Vediamo ora perchè è importante scegliere come mangiare.

I diversi ceppi batterici che compongono la flora intestinale nel nostro colon agiscono come degli spazzini che lavorano i nostri scarti, cioè i residui non digeriti della nostra alimentazione, che dall’intestino tenue arrivano nel colon. Ogni ceppo è specializzato su un tipo specifico di scarto. Agendo sulla composizione dei nostri scarti, cioè sulla nostra alimentazione, noi possiamo influenzare la flora intestinale e la funzione del nostro colon.

Ma piuttosto che ragionare su cosa mangiare, cerchiamo di capire in che modo mangiare.

Per spiegarci meglio possiamo prendere ad esempio il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Immaginiamo che nella nostra città i rifiuti vengano separati tra carta, vetro e lattine, e rifiuti organici.
Immaginiamo che la Nettezza Urbana ritiri la carta ogni giovedì, vetro e lattine ogni martedì e sabato, i rifiuti organici ogni lunedì, mercoledì e venerdì.

Vediamo ora cosa succederebbe in base alle nostre abitudini di consumo. Vediamo in particolare come saremmo costretti ad accumulare in casa i nostri rifiuti, prima che questi vengano ritirati.
Le situazioni sono riassunte nella figura qui sotto.

come mangiare

Situazione 1. Se scegliamo di consumare tutti i giorni un pò di tutto, produrremo ogni giorno rifiuti di ogni tipo, che si accumulerebbero in casa in maniera indistinta. Saremo costretti a tenerci in casa una notevole quantità di rifiuti, perché ogni tipologia di rifiuto non viene ritirata quotidianamente.

Situazione 2. Se invece scegliamo di consumare solo alcune cose, ma sempre le stesse ogni giorno, risolveremo il problema dell’accumulo di rifiuti solo in parte. Saremo comunque costretti a tenerci in casa molti rifiuti, perché quelli che produciamo (sempre gli stessi ogni giorno) non verrebbero ritirati quotidianamente.

Situazione 3. Se infine scegliamo di alternare i nostri consumi, producendo ogni giorno una tipologia diversa di rifiuti, il nostro consumo si allineerebbe ai ritmi della raccolta: la quantità di rifiuti che saremo costretti a tenerci in casa sarà davvero limitata.

Ogni ceppo batterico nel nostro colon si adatta a consumare solo alcuni dei nostri residui alimentari non digeriti. Esattamente come in una raccolta differenziata, i vari ceppi batterici lavorano i nostri scarti, cibandosi di loro con modalità e tempi variabili.

Se, come nella Situazione 1, ci cibiamo ogni giorno mangiando di tutto (antipasto, primo, secondo, formaggio, dolce, frutta, magari con preparazioni elaborate), riforniremo il nostro colon di una quantità indistinta di scarti che verrebbero lavorati male e in maniera incompleta.
La lavorazione dei residui non digeriti sarà più lenta (si accumuleranno nel colon con feci solide, che transiteranno più lentamente dando stitichezza) oppure sarà fatta male o incompleta (feci irritanti o diarrea).
La situazione potrebbe essere risolta solo potenziando la raccolta, cioè al prezzo di una crescita notevole e disordinata della popolazione batterica del nostro colon, con esiti nefasti sulla salute.

Se invece, come nella Situazione 2, la nostra alimentazione è monotona e ci riduciamo a mangiare ogni giorno sempre e solo le stesse cose, cosa succederà? Riforniremo il nostro colon sempre dello stesso materiale, che si accumulerà richiedendo tempi più lunghi per essere lavorato e smaltito. Ne risulterà stitichezza e irritazione delle pareti del colon.
Inoltre, i ceppi batterici che si nutrono dei nostri scarti monotoni cresceranno a dismisura, mentre i ceppi “disoccupati e denutriti” verranno sopraffatti e rimpiazzati: ne risulterà uno squilibrio della flora intestinale.

Se infine, come nella Situazione 3, alterniamo la nostra alimentazione variando i cibi, utilizzando preparazioni semplici e soprattutto non consumandoli tutti insieme durante i pasti, riusciremo ad ottimizzare la lavorazione dei nostri scarti. Daremo modo a ogni ceppo batterico di lavorare il suo materiale senza dovere sovrapporsi ad altri, completandone la lavorazione nei giusti tempi e generando feci che possano essere evacuate facilmente. La motilità intestinale non sarebbe ostacolata da grossi volumi di feci, e la nostra flora intestinale manterrebbe il suo equilibrio.

Spesso ci preoccupiamo di cosa mangiare, di quali cibi sono permessi oppure no.
Eppure sarebbe più utile preoccuparci di avere un alimentazione varia, di utilizzare preparazioni semplici e non troppo elaborate, di non consumare troppe varietà di alimenti nel corso dello stesso pasto.

Se poi impariamo a mangiare lentamente, masticando correttamente i cibi e non ingoiandoli frettolosamente a grossi bocconi, il nostro cibo verrà raggiunto bene dai succhi digestivi, i principi nutritivi verranno completamente assorbiti nell’intestino tenue e i residui giungeranno al colon pronti per essere gestiti dalla flora batterica.

Masticare male e mangiare velocemente equivale a non differenziare i rifiuti: questo significa che gli scarti conterranno residui digeriti male o solo parzialmente, perciò difficili da gestire per i batteri del colon.
Ne risulteranno irritazioni per il colon, squilibri della flora intestinale e la crescita di batteri patogeni, normalmente non presenti nel colon ma ora in grado di sopravvivere grazie alla capacità di consumare i residui non digeriti (soprattutto le proteine) portando spesso alla produzione di sostanze ad azione infiammatoria e irritante.

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